Cenni Biografici
Antonio Amodio (Verona, 1972) inizia la sua attività lavorativa ed artistica a soli quattordici anni, orientando i primi studi sulle tecniche della scultura e del bassorilievo.
In questa fase iniziale, prediligendo materiali come il legno e la pietra, si esercita duramente sotto la guida dell’artista Giovanni Massagrande, da cui apprende la tecnica dell’intaglio e affina l’arte dello scolpire. Ben presto la sua curiosità e la sua sensibilità artistica lo portano ad avvicinarsi al mondo della pittura. Amodio inizia così a studiare la figura umana, delineandola con tratto semplice e pulito e sintetizzandone, attraverso una tavolozza cromatica ristretta, le numerose sfaccettature d’animo.
Di fondamentale importanza nel percorso dell’artista, è l’incontro col celebre scultore Giacomo Manzù.
Nell’atelier romano di quest’ultimo, lo stile di Amodio acquista maggiore immediatezza e una libertà espressiva più forte e intensa. A questo periodo è ascrivibile anche la realizzazione di opere con l’antica tecnica della fusione a cera persa; mentre la fascinazione e i soggiorni ripetuti in città come Madrid, Istanbul, Lisbona, Porto e Venezia, accompagneranno tutto il percorso artistico dell’artista, divenendo fonte d’ispirazione e soggetto di molte sue opere.
Disegni e sculture di Antonio Amodio sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere, da città del Vaticano al Senato della Repubblica italiana, fino alla Russia e agli Stati Uniti.
Opere realizzate per il centenario de “L’Arena di Verona” – Stagione lirica 2013
Luciano Pavarotti – Arrivederci – 2013, Tempera grassa su tavola – 106×252
(Collezione Privata – Opera esposta presso il museo “Fondazione Pavarotti” di Modena)
Maria Callas – 2013, Tempera grassa su tavola – 106×252 (Collezione Privata)
Quando sono entrato nello studio di Antonio Amodio, la prima volta, ho avuto un momento di esitazione, come se stessi entrando in un tempio. I volti di Antonio vivevano e danzavano alle note di musica classica. Persone comuni convivevano con le star del canto e del ballo.
Era come stare dietro ad un palcoscenico, poco prima dell’inizio dello spettacolo.
Fatto abbastanza raro è oggi incontrare un giovane che abbia amore, passione, entusiasmo per iniziare un cammino dell’arte in una direzione di realismo, diversa dalla normalità internazionale, che cerchi con rara sensibilità e volonta di superare tutti gli ostacoli del vivere attuale per dedicarsi ad un idea di bellezza e razionalità.
…per Amodio non sono sempre necessari temi aulici per creare opere di profondo significato. Bastano delle poltrone sempre vuote, sia in stile veneziano che ottocentesco o uno sgabello, per evocare una presenza.
Qualcuno che lì è rimasto seduto, ha parlato, ha sorriso, ha pianto lasciando pregno del proprio spirito quelle forme.
Opere recenti del Maestro Antonio Amodio
TRANSALATA ROMANA
Transalata Romana - 2018 - ferro corten, pietra e tufo - 12 x 2,5 m [...]
LUCIANO PAVAROTTI
Pavarotti ci abbandonò alla fine dell’estate del 2007; aveva settantadue anni e non li dimostrava affatto. Come tutti gli uomini [...]
APPUNTI DI VIAGGIO
"... ma la pennellata arriva anche più lontano. In Toscana, con alcuni cipressi spezzati per liberarne gli incanti. [...]